L’invecchiamento cutaneo è un processo biologico complesso
in cui fattori determinanti intrinseci ed estrinseci (causati da fattori
ambientali) conducono alla progressiva perdita dell’integrità strutturale e
della funzione fisiologica della pelle. L'invecchiamento intrinseco si verifica
a seguito delle alterazioni fisiologiche dovute al tempo e avviene con una
velocità variabile, ma geneticamente determinata . I fattori intrinseci sono,
in misura diversa, controllabili e comprendono l'esposizione alla luce del
sole, l'inquinamento, il fumo, i movimenti muscolari ripetitivi (lo strizzare
gli occhi, aggrottare le sopracciglia) e vari elementi dello stile di vita (alimentazione,
posizione durante il sonno, salute generale).L'insieme
di questi fattori causa alterazioni cumulative della struttura, della funzione
e dell'aspetto della cute.Sebbene distinti nei loro meccanismi biologici, biochimici e molecolari, entrambi
i processi danno luogo a importanti alterazioni delle fibre elastiche della
cute.
Due processi di invecchiamento cutaneo producono segni
caratteristici.
1.
L’invecchiamento
intrinseco provoca alterazioni graduali nella struttura e nelle funzioni di
tutti i tessuti. Queste modifiche tendono a ridurre la capacità di risposte
adattive e la cicatrizzazione delle ferite aumentando la suscettibilità alle
malattie.
Oltre ai fattori genetici intrinseci, questo tipo di invecchiamento cronologico
è controllato da meccanismi epigenetici ed è influenzato da fattori ambientali,
ed è quindi da considerare come un fenomeno multifattoriale complesso. Le
alterazioni intrinseche influenzano il tasso di ricambio dell’epidermide,
l’escrezione di sostanze chimiche, lo spessore e la cellularità, la
termoregolazione, la protezione meccanica, la risposta immunitaria, la
percezione sensoriale, la produzione di sudore e sebo e la reattività
vascolare. Questi cambiamenti sono sintomo di un’atrofia generalizzata e si
manifestano gradualmente per lo più a partire dai 50 anni di età. A causa
dell’invecchiamento intrinseco, la pelle appare secca e pallida, con sottili
rughe che mostrano un certo grado di rilassamento della cute.
2.
Al contrario, i fattori estrinseci ( fotoinvecchiamento o photo-aging) determinano
evidenti variazioni morfologiche e fisiologiche che generalmente conducono a un
invecchiamento precoce.
Il meccanismo con il quale i diversi fattori ambientali
possono contribuire all'invecchiamento cutaneo prematuro/estrinseco conduce
essenzialmente a due processi che danneggiano la matrice del collagene cutaneo:
1)
Ridotta sintesi di collagene
2)
Aumento della degradazione del collagene
Tutti questi meccanismi sono implicati anche
nell'invecchiamento cutaneo intrinseco, ma sono accentuati dall'esposizione
ambientale.
Aspetto clinico
I segno cutanei dovuti all’invecchiamento sono molteplici. I
primi sono la perdita di compattezza e la dilatazione dei pori causata
dall’aumento delle dimensioni delle ghiandole sebacee. Queste, infatti,
raggiungono la loro dimensione massima intorno ai 30 anni. I segni successivi
sono :
·
Comparsa di lentigo solari: macchie brunastre di
forma tondeggiante, localizzate nelle aree fotoesposte come il viso, il dorso
delle mani e il tronco;
·
Secchezza ( xerosi) ;
·
Assottigliamento della pelle;
·
Perdita di elasticità;
·
Comparsa e accentuazione delle rughe
d’espressione;
·
Rossori localizzati alle guance e/o ai lati del
collo (poichilodermia di Civatte).
Le rughe sono il segno più evidente di invecchiamento,
soprattutto fotoindotto; hanno l’aspetto di solchi permanenti, lineari e
sottili, scavati nella pelle del viso e del collo. Si distinguono rughe di
espressione e rughe senili. le rughe di espressione sono dovute alla mimica
facciale: si manifestano anche su un volto giovane e sono determinate dalle
posizioni assunte quando si parla o si esprimono le emozioni attraverso il
volto.
Le rughe senili, invece, compaiono fisiologicamente già
intorno ai 30 anni, quando incomincia a venire meno l’elasticità che il
collagene e l’elastina conferiscono alla pelle giovane, il grasso sottocutaneo
si atrofizza e la massa muscolare si rilassa. Nei volti delle persone anziane
questi solchi sono ben evidenti, insieme alla cedevolezza di tutta la cute
verso il basso, trascinata dalla forza di gravità. Si assiste anche a un
riassorbimento delle strutture ossee, specie a livello dei mascellari, e dei
processi alveolari, per caduta dei denti. Nel suo complesso, il terzo inferiore
del volto subisce una progressiva riduzione di volume. Clinicamente, il
cedimento strutturale del derma è responsabile di chiare e molteplici
manifestazioni cutanee superficiali e profonde. Dopo i 25 anni la pelle diventa
più sottile, più fragile e meno luminosa. Linee sottili e rughe d’espressione
fanno la loro comparsa e si localizzano a livello della fronte e del contorno
occhi ( “zampe di gallina”). A partire dai 35-40 anni la pelle giovane “s’increspa”. Le prime rughe si accentuano,
la pelle perde elasticità e i segni si stabilizzano e rimangono visibili in
punti ben precisi: la fronte, intorno agli occhi, intorno alla bocca ( solchi
nasogegneni) e sopra le labbra. A partire dai 50 anni il contorno del viso è
meno definito, la pelle perde la sua compattezza perché la rigerenazione delle
cellule è più difficoltosa, l’idratazione naturale è rallentata, l’epidermide
si assottiglia e continua a perdere elasticità. Questi segni visibili interessano
tutto il corpo, anche se alcune parti sono nettamente più colpite: contorno
occhi, contorno bocca, mento, nuca, collo, decollette, seno e braccia. Le
labbra tendono ad assottigliarsi e il tono delle guance si riduce
drasticamente. A partire dai 60 anni le rughe diventano più marcate, fino a
formare solchi profondi. La pelle
continua a perdere compattezza, il colorito diventa spento, i tratti del viso
meno armoniosi. Non sono presenti solo rughe profonde e ben marcate, ma anche
molteplici segni dell’età, quali secchezza cutanea e una progressiva
alterazione della funzione di barriera. Si perdono maggiori quantità d’acqua (
Trans Epidermal Water Loss, TEWL) con
conseguente e spiccata secchezza cutanea. Il pannicolo di grasso che conferisce
tono alle guance è ormai quasi assente e il viso va incavandosi sempre più, finché,
dopo i 70 anni, la pelle diviene sottile e fragile, i muscoli si rilassano e il
grasso residuo si accumula ai lati e sotto il mento.
Radiazione solare
È il fattore ambientale più importante alla base
dell'invecchiamento cutaneo estrinseco. Il suo effetto nocivo sul viso era già
stato riconosciuto alla fine del XIX secolo confrontando la pelle dei marinai e
dei contadini rispetto agli operai che lavoravano al chiuso.
Gli effetti della luce solare sono responsabili del 90%
dell'invecchiamento cutaneo visibile, specialmente nei soggetti privi della
protezione naturale legata ad alti livelli di melanociti.
La radiazione solare è responsabile della maggior parte
delle alterazioni associate all'età, tra cui rughe sottili, rugosità,
iperpigmentazione a chiazze, dilatazione dei vasi sanguigni e perdita di
tonicità della pelle
Il cosiddetto "fotoinvecchiamento" consiste nella
sovrapposizione di questo danno solare al normale processo di invecchiamento.
La radiazione UV colpisce sia i cheratinociti epidermici che i fibroblasti
dermici. Il segno distintivo istologico del fotoinvecchiamento da UV è
l'elastosi dermica, costituita in gran parte da strutture elastiniche amorfe
disordinate e, alla fine, granulari. L'entità della progressiva accumulazione
delle fibre elastiche dipende dal grado di esposizione al sole.
1) Aumenta
i perossidi di idrogeno e altri ROS;
2) Riduce
gli enzimi antiossidanti
3) Accelera
molti aspetti chiave del processo di invecchiamento cronologico della pelle
umana.
Sebbene l'effetto primario del danno da raggi UV sia un
ispessimento della pelle, i danni più gravi consistono in un cospicuo
assottigliamento. L'esposizione ai raggi UV crea uno stato di infiammazione
cronica, con rilascio continuo di enzimi proteolitici da parte delle cellule
infiammatorie che danneggiano la matrice dermica. In base alle osservazioni, la
pelle irradiata ha una ridotta capacità per la risposta infiammatoria. La luce
UV riduce anche la quantità di cellule di Langerhans epidermiche inducendo la
proliferazione di linfociti T regolatori e facilitando l'induzione di tumori.
Inoltre l'esposizione solare distrugge la vitamina A, nonostante la
concentrazione plasmatica di retinolo aumenti con l'età nell'epidermide.
Fumo
Nel 1971 furono trovate sorprendenti correlazioni tra il
fumo e la formazione delle rughe.
Il fumo accelera i segni dell'invecchiamento cutaneo
aggravando l'"aspetto invecchiato" e riducendo la forza cutanea,
compromettendo la cicatrizzazione delle ferite e il ricambio del tessuto
connettivo, oltre a rallentare la rigenerazione dell'epidermide.Dal
punto di vista clinico, la pelle danneggiata appare grigia ed emaciata. Il fumo
danneggia la pelle: principalmente a causa della riduzione del flusso di sangue
capillare verso la pelle che, a sua volta ,genera una mancanza di ossigeno e
nutrienti nei tessuti cutanei. È stato dimostrato che i fumatori hanno meno
collagene e fibre di elastina nel derma; questo provoca un rilassamento della
pelle che diventa più dura e meno elastica. È stata identificata una chiara
relazione dose-risposta tra la formazione di rughe e il fumo (che è un fattore
peggiore dell'esposizione solare per quanto riguarda lo sviluppo di rughe).
Inquinamento
L'inquinamento dell'aria rappresenta una minaccia a cui
milioni di persone in tutto il mondo sono esposte.
Gli inquinanti, i gas di scarico, l'ozono prodotto dallo
smog sono associati a un rapido invecchiamento cutaneo e un maggiore rischio di
cancro.
Fattori relativi allo
stile di vita
Gli studi epidemiologici hanno messo in evidenza gli effetti
dello stile di vita sull'invecchiamento cutaneo.
Alimentazione, Sonno, Attività fisica (L'attività fisica è
benefica per la pelle in quanto stimola la circolazione del sangue, favorisce
l'escrezione dei cataboliti e apporta ossigeno nei tessuti cutanei).
Poiché sia l’invecchiamento intrinseco sia quello estrinseco
danno luogo a un risultato comune – il declino della funzione fisiologica della
pelle – l’invecchiamento estrinseco può essere considerato come a
un’accelerazione di quei processi che si verificano nell’invecchiamento
intrinseco.
I segni dell’invecchiamento cutaneo intrinseco si
manifestano raramente prima dei 70 anni: la pelle diventa pallida e secca, con
la presenza di sottili rughe. Tuttavia nelle aree esposte a radiazione UV
solare cronica, l’aspetto clinico è significativamente diverso: la pelle appare
giallastra e ruvida e spesso presenta lesioni ipo- e iper-pigmentate (macule
senili). La pelle invecchiata è caratterizzata da un assottigliamento
della giunzione dermo-epidermica, una marcata atrofia e una perdita di
elasticità del tessuto connettivo dermico, associato a una riduzione e
disorganizzazione dei principali componenti della matrice come il collagene e
altre fibre elastiche, proteoglicani e glicosaminoglicani.3,8 Il
metabolismo lipidico si riduce con l’età; gli enzimi necessari per la
produzione dei ceramidi, critici per la funzione barriera di un’epidermide
sana, hanno un’espressione ridotta negli anziani. Il CD44 epidermico (la
glicoproteina transmembrana che sembra avere un ruolo regolatorio nella
proliferazione dei cheratinociti e nel mantenere l’omeostasi locale dell’acido
ialuronico) diminuisce con l’avanzare dell’età e questo può contribuire
all’assottigliamento dell’epidermide e alla riduzione delle sue proprietà
viscoelastiche. L’invecchiamento cutaneo intrinseco è geneticamente programmato
e provoca alterazioni strutturali e funzionali in tutti gli strati della pelle.
v Epidermide
- La
progressiva riduzione del tasso di rinnovamento delle cellule epidermiche
è alla base dell’assottigliamento dell’epidermide e dell’aspetto traslucido
della pelle invecchiata. La diminuzione del rinnovamento epidermico
influisce negativamente anche sulla funzione barriera della pelle e sulla
sua riparazione e desquamazione cellulare;
- I
corneociti tendono a raggrupparsi insieme in superficie fornendo una
consistenza ruvida e squamosa;
- La
riduzione del numero di melanociti e la minore attività funzionale di
quelli rimanenti causano alterazioni discromiche come pigmentazione a
chiazze, efelidi e lentiggini. La pelle sottile contiene meno melanociti
ed è più suscettibile alle scottature solari;
- L’invecchiamento
interessa anche le cellule di Langerhans, con una riduzione pari a circa
il 50% nell’età adulta avanzata, e compromette la protezione immunitaria a
livello cutaneo con maggiori rischi di sviluppare tumori cutanei;
v
Giunzione dermo-epidermica
-
Dal punto di vista istologico uno dei cambiamenti più notevoli nel quadro
dell’invecchiamento intrinseco consiste nell’appiattimento della giunzione
dermo-epidermica che accresce la fragilità della pelle e compromette il
trasferimento di nutrienti tra i due strati.
v
Derma
- Il
numero di fibroblasti così come la sintesi dei loro prodotti, il collagene
e l’elastina, diminuisce producendo la perdita di elasticità della pelle e
la formazione delle rughe.
- Una
considerevole perdita di microvasi dermici compromette l’afflusso di
sangue e contribuisce all’atrofia della pelle e dei suoi annessi.
- La
perdita di ghiandole sebacee rende la pelle secca a causa della ridotta
produzione di sebo.
- Inoltre
l’invecchiamento intrinseco provoca una riduzione del tessuto adiposo
subdermico. Questa perdita di sostegno contribuisce alla formazione di
rughe e al cedimento (rilassamento) della pelle. Una pelle impoverita è
più suscettibile ai traumi e agli ematomi. Il ridotto isolamento influisce
anche sul mantenimento del calore da parte del corpo.
Commenti
Posta un commento